GLI INFORTUNI SUL LAVORO

Le informazioni principali sui danni subiti dai lavoratori per infortuni o malattie professionali a livello nazionale sono di fonte INAIL. 
L'istituto raccoglie informazioni relative alla stragrande maggioranza delle attività con lavoratori dipendenti, compresi gli agricoltori e i dipendenti dello Stato.
Da molti anni si registra un trend in diminuzione del numero di infortuni; nell'ultimo periodo la riduzione si è ulteriormente accentuata per effetto della crisi economica. 
I dati possono essere considerati consolidati fino al 2008; 
quelli del 2009 potrebbero essere ancora oggetto di variazioni in funzione della definizione dei casi oggetto di contenzioso o con prognosi temporanea molto lunga o con postumi permanenti non ancora valutati all'epoca dell'estrazione.
Alcuni settori produttivi si caratterizzano per la loro pericolosità; 
l'edilizia e l'agricoltura presentano una percentuale maggiore di infortuni mortali, invalidanti o con prognosi superiore a 40 giorni sul totale di infortuni e ciò giustifica il rilievo loro attribuito dagli specifici piani nazionali di prevenzione. 
In si osserva che la diminuzione ha riguardato in misura maggiore gli infortuni lievi poiché la percentuale di infortuni con esito mortale o invalidante o con assenza dal lavoro superiore a 40 giorni è in leggero aumento in tutti i settori.
La distribuzione per regione del numero assoluto di infortuni è sovrapponibile a quella del numero di addetti; 
infatti, il maggior numero di eventi avviene in Lombardia e nelle regioni industrializzate del centro nord. 
Il numero di infortuni rappresenta un carico di lavoro non soltanto per il servizi di prevenzione delleASLma anche per i servizi del SSN che prestano soccorso e cure ai lavoratori. Al contrario, il tasso di incidenza degli infortuni tiene conto del numero di lavoratori e rappresenta il rischio individuale di infortunarsi. 
Il tasso di incidenza può essere calcolato utilizzando i dati INAIL limitatamente al settore industria e servizi; 
questo indicatore, pur con tutte le riserve e le cautele legate ad alcune disomogeneità del contesto produttivo presenti nel territorio nazionale, al fenomeno dell'accentramento contributivo e alla sottonotifica degli infortuni, può rappresentare un primo approccio per valutare la necessità di esercitare interventi maggiormente incisivi per lo sviluppo della sicurezza sul lavoro. 
In questa sede non è possibile sviluppare in modo approfondito il tema che è estremamente complesso; 
tuttavia nelle figure seguenti vengono proposti, oltre al tasso grezzo di incidenza per luogo evento, altri strumenti di analisi quali il tasso standardizzato per sede azienda e la percentuale di eventi gravi in industria e servizi, nelle costruzioni e in agricoltura.

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