indagato il capo della sicurezza sul lavoro in CINA

indagato il capo della sicurezza sul lavoro dopo disastro di Tianjin

CINA
Le autorità cinesi si sforzano di rimuovere le centinaia di tonnellate di cianuro di sodio dalla città portuale cinese di Tianjin, dove mercoledì scorso hanno avuto luogo due fortissime esplosioni, che hanno provocato 114 vittime, di cui 21 vigili del fuoco, intervenuti per sedare le fiamme.
Secondo i media locali, i magazzini di proprietà della Rui Hai International Logistics, avrebbero potuto accogliere per legge solo 24 tonnellate di cianuro di sodio, in luogo delle 700 ritrovate nella struttura che poi è esplosa.
Al momento, a ripulire la zona, c’è una squadra di oltre 200 militari, specializzati in armi nucleari, batteriologiche e chimiche, che ha per missione quella di sgomberare l’area da tutte le scorie prima che arrivi la pioggia: la reazione tra l’acqua e alcuni prodotti chimici rischia infatti di sprigionare gas tossici.
l capo dell'agenzia per la sicurezza sul lavoro in Cina è sotto inchiesta a seguito del gravissimo incidente avvenuto la scorsa settimana a Tianjin, dove le esplosioni in un deposito chimico ha provocato almeno 114 morti, con decine di persone ancora disperse e 700 feriti. L'uomo è sospettato di "gravi violazioni di regolamenti e leggi" dal comitato disciplinare del partito comunista. Intanto oggi al porto si è tenuta una cerimonia tradizionale in onore delle vittime alla quale hanno partecipato circa 300 persone, tra cui alti funzionari locali e molti vigili del fuoco, uno dei gruppi più colpiti dall'incidente.

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